La spremuta

著者: Matteo Spedicato
  • サマリー

  • La medicina spremuta in pochi minuti!
    Copyright Matteo
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あらすじ・解説

La medicina spremuta in pochi minuti!
Copyright Matteo
エピソード
  • Il dolore - Segni & Sintomi
    2025/04/14
    Salve a tutti, dopo la parentesi sul raffreddore torno a parlare della semeiotica, ovvero lo studio dei segni (che sono parametri oggettivi) e dei sintomi (che sono parametri soggettivi).

    Nello specifico oggi parliamo del dolore.

    Secondo la definizione dell’Associazione Internazionale per lo studio del dolore questi è un'esperienza sensoriale ed emotiva sgradevole, associata a un danno tissutale reale o potenziale, oppure descritta in termini di tale danno. Ognuno di noi ha una propria capacità nel sopportare questo sintomo. Pertanto, lo stesso stimolo doloroso non viene percepito in maniera uguale da tutti.

    Il dolore può essere classificato secondo diverse modalità, che sono le seguenti: in merito alla durata parleremo di acuto e cronico, in base alla localizzazione avremo somatico, viscerale e riferito e, infine, in base al meccanismo parleremo di neuropatico, nocicettivo e disfunzionale.

    In questa puntata del mio podcast andrò ad approfondire le prime due modalità di classificazione in quanto la comprensione del meccanismo è molto complesso e, sicuramente, riservato agli “esperti del settore”.

    La forma acuta è di breve durata ed è spesso legato ad una causa ben nota. Per quanto possa essere una seccatura anche piuttosto impattante sulla persona, questo sintomo può veramente salvarci la vita. Pensate, per esempio, ad un attacco di appendicite: in assenza del dolore non ce ne preoccuperemo e potremmo anche rimetterci la vita; infatti, l’appendicite può rappresentare una emergenza chirurgica e, se non trattata tempestivamente, può degenerare in peritonite mettendo a serio rischio l’esistenza del malato. Altro esempio: immaginate di fratturarvi una delle ossa del piede o della gamba durante una partita di calcio … se non ci fosse il dolore continuereste a giocare procurandovi sicuramente lesioni molto più serie.

    Il dolore cronico è di durata superiore ai 3-6 mesi. Possiamo suddividerlo in quello da cancro e non da cancro. Nel primo caso si ha una causa nota, mentre nel secondo ciò non sempre avviene.

    Appena mi sarà possibile farò un approfondimento su quest’ultimo argomento.

    Come ho detto prima ognuno di noi ha una propria soglia del dolore ma per oggettivare questo sintomo è opportuno inserirlo in una scala al fine di prescrivere una terapia efficace. Per permettere ciò ne esistono di diverse. Una delle più note è la “Scala analogica visiva” in cui il paziente riporta il proprio dolore in su un segmento numerato da da 1 a 10 in base all’intensità dello stesso. Per i bambini può essere utile sostituire i numeri con una scala di faccine in cui si parte da quella a sinistra che corrisponde al valore di 1 della VAS) in cui si mostra uno smile molto felice e sorridente andando via via sino a quella molto sofferente (che rappresenta il 10).

    Prima di concludere voglio citare un dolore particolare che viene chiamato “dismenorrea” ovvero quello legato al ciclo mestruale. Avere mestruazioni molto dolorose non deve rientrare nella normalità, pertanto questo aspetto va accuratamente valutato dal ginecologo e/o dall’ostetrico di fiducia
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    5 分
  • Il raffreddore
    2025/03/31
    Salve a tutti e a tutte, sono raffreddato da qualche giorno ed oggi ho pensato di fare un podcast spiegandovi cosa effettivamente succede.

    Il cosiddetto raffreddore comune è un'infezione virale delle vie respiratorie superiori, causata principalmente dai rinovirus, i quali sono appartenenti alla famiglia Picornaviridae. La loro temperatura ideale per replicarsi è di circa 34 gradi e la troviamo proprio nelle cellule delle vie respiratorie superiori.

    Le loro caratteristiche sono le seguenti:

    1) Sono altamente contagiosi.

    2) Si trasmettono attraverso goccioline respiratorie o tramite contatto con superfici contaminate.

    3) Ne Esistono oltre 150 sierotipi. (Con il termine sierotipo parliamo di una variante di un microrganismo avente una propria risposta immunitaria e questo possiamo vederlo andando a ad osservare come ognuno di noi reagisce al contagio: alcuni sviluppano febbre, altri hanno la tosse, altri congestione nasale e febbre, altri febbre e stanchezza e così via. È facile comprendere come a causa di questa varietà non è attualmente disponibile un vaccino che possa assicurare una copertura totale.

    4) Il periodo di incubazione è breve (circa 24-72h), al termine del quale compaiono i classici sintomi del raffreddore. I sintomi del raffreddore includono generalmente: starnuti, congestione nasale, tosse, mal di gola, stanchezza ed eventualmente febbre (solitamente non alta)

    Non è neanche presente una “cura” nel senso vero della parola. Sarà il nostro organismo ad organizzare la risposta immunitaria ed i farmaci che assumiamo servono solo per il miglioramento dei sintomi.

    Fateci caso la prossima volta che vedrete la pubblicità di un farmaco per il raffreddore: si parlerà di “sintomi” più che di raffreddore.

    Oltre ai farmaci per il trattamento sintomatico è sicuramente utile qualche giorno di riposo e bere abbondante acqua.

    Alcuni comportamenti possono aiutarci a prevenire la diffusione del virus. Alcune misure efficaci includono:

    • Lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone
    • Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani sporche
    • Coprirsi la bocca e il naso quando si starnutisce o si tossisce
    • Evitare contatti ravvicinati con persone malate

    Sicuramente avrete sentito parlare tante volte di questi comportamenti virtuosi, soprattutto durante la pandemia, ma posso assicurarvi che possono dare grandi risultati senza uno sforzo cospicuo.

    Il raffreddore è sicuramente fastidioso ma è generalmente innocuo per le persone in un buon stato di salute e tende a risolversi spontaneamente in 7-10 giorni.
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    5 分
  • La febbre - Segni & Sintomi
    2025/03/17
    Parliamo oggi della febbre

    La regolazione della temperatura corporea è un processo fisiologico complesso, controllato dal centro termoregolatore (una sorta di “termostato”) situato nell'ipotalamo. L’ipotalamo è una struttura del sistema nervoso centrale situata internamente ai due emisferi cerebrali. Svolge diverse funzioni quali termoregolazione, controllo del ritmo sonno – veglia, controllo dell’equilibrio salino, secrezione di ormoni che vanno ad influenzare diversi organi e tanto altro. Alcuni esempi di come questo organo permette l’innalzamento della temperatura corporea sono i seguenti:
    • Aumento della produzione di calore:
      • Brividi: contrazioni muscolari involontarie che generano calore.
      • Aumento del metabolismo basale.
    • Riduzione della dispersione di calore:
      • Vasocostrizione periferica: i vasi sanguigni si restringono per ridurre la perdita di calore attraverso la pelle.
      • Piloerezione: i peli si rizzano per creare uno strato isolante.
    Nei periodi invernali è possibile contrarre l’influenza stagionale ed una delle prime avvisaglie è rappresentata sicuramente dall’aumento della temperatura corporea. Normalmente la temperatura fisiologica oscilla tra i 36 ed i 37°C. Oltre tale valore parleremo di febbre Oggi vi porto due classificazioni della febbre La prima è una classificazione legata alla temperatura del nostro organismo
    • Febbricola: tra i 37.5 e i 38 °C
    • Febbre lieve: tra i 38 °C e i 38.5 °C
    • Febbre moderata: 38°C al mattino e 39 °C la sera
    • Febbre alta: tra i 39 e i 39.5 °C al mattino e 40-40.5 in serata
    • Febbre altissima o iperpiressia: quando è superiore ai 40.5 °C.
    La seconda classificazione riguarda l’andamento temporale
    • Continua: quando si presentano variazioni termiche nell’arco della giornata inferiori ad 1 °C
    • Remittente: quando le oscillazioni termiche nell’arco della giornata sono superiori ad 1 °C
    • Intermittente: in cui sono presenti momenti di temperatura fisiologica seguiti da accessi febbrili elevati. È possibile, talvolta, rinvenire una certa periodicità e parleremo a questo punto di febbre quotidiana, a giorni alterni o un episodio febbrile separato da due giorni di temperatura fisiologica
    • Ricorrente: in cui si assiste a periodi con febbre alta di qualche giorno seguita da da brusche cadute di temperatura e giorni di apiressia
    Spesso la febbre si può accompagnare ad altri sintomi che possono aiutare il medico a comprenderne la causa. Tornando all’esempio dell’influenza possiamo avere: spossatezza, dolori muscolo scheletrici diffusi, mal di testa, disturbi gastrointestinali e così via. È bene ricordare che non tutti questi “fastidi” compaiono in contemporanea e che ci può essere una prevalenza di alcuni su altri. Ma perché ci viene la febbre? La febbre non è altro che una risposta dell'organismo a una varietà di stimoli, principalmente di natura infettiva e rappresenta un meccanismo di difesa complesso e multifattoriale. Ma come si arriva ad avere la febbre? Quando si verifica un'infezione o un'infiammazione, vengono rilasciate delle sostanze chiamate pirogeni che possono essere sia esogeni che endogeni. Esempi possono essere: microbi (quindi febbre di natura infettiva), neoplasie, sostanze chimiche (in particolare alcune le droghe quali la cocaina e l’amfetamina) farmaci e così via. Questi pirogeni agiscono sul centro termoregolatore, innalzando il "set point" della temperatura corporea. Questo significa che l'organismo "ritiene" di avere una temperatura più bassa di quella reale e mette in atto una serie di meccanismi per aumentare la produzione di calore e ridurne la dispersione. Benefici della febbre La febbre, sebbene possa causare un forte disagio, svolge un ruolo importante nella risposta immunitaria:
    • Inibisce la crescita di alcuni microrganismi in quanto molti patogeni non sopravvivono a temperature elevate. Per portare un esempio di vita quotidiana: vivreste e lavorereste meglio con una temperatura piacevole o con una incredibilmente più alta?
    • Aumenta l'attività del sistema immunitario: stimola la produzione di cellule e sostanze coinvolte nella difesa immunitaria.
    La febbre può esser chiamata anche “piressia” ed infatti i farmaci per diminuirla si chiamano, appunto, antipiretici. I più utilizzati sono: il paracetamolo ed i FANS Per concludere questa puntata abbiamo visto come la febbre non sia una cosa a noi nemica ma un processo fisiopatologico necessario per la nostra sopravvivenza.

    Bibliografia
    Tamburino, Castellino, Di Maria, Di Raimondo, Ettorre, Fiore, Purrello, Signorelli, Tamburino, & Zappia. (2011). Il RASARIO: Semeiotica medica. Idelson Gnocchi.
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