Alla fine ne dovevamo parlarne.
In questa puntata parliamo di traslochi. Ma di quelli tosti, emotivi, pieni di scatoloni chiusi male, di “non detti” che traboccano e di fantasmi che sbucano dalla cantina affettiva.

C’è chi impacchetta foto sbiadite, chi cerca di piegare la dignità, l'orgoglio e tutto ciò che può entrare in valigia. C'è anche chi apre cassetti pieni di ricordi che nessuno sa bene se tenere o buttare.
Perché lasciarsi non è mai solo lasciarsi, è cambiare spazio, arredamento, profumi e suoni... è smontare un “noi”.

Eppure, tra quelle crepe, può nascere qualcosa. Un nuovo modo di abitarsi, di scegliersi, di respirare.

Hai mai pensato che lasciarsi, a volte, è il primo vero atto d'amore verso se stessi?

Ci hanno detto che l’amore è fatto di stabilità, presenza, certezze. Mai dubbi, mai pause.
Ma nessuno ci ha preparato al fatto che, a volte, le relazioni si incrinano, si spezzano. E che proprio lì, in quelle crepe, può nascere qualcosa di nuovo.

Perché sì, i conflitti sono naturali, inevitabili e persino sani.
Ma senza riparazioni, restano solo fratture. Non evolvono. Non insegnano. Non uniscono.

Questo episodio è un viaggio tra binari che si stringono, sogni che non si dicono e pezzi d’argilla da reimpastare.
Non per tornare com’era prima, ma per capire (e scegliere) se ha ancora senso impastare e cucinare insieme.

Sporchi. Imperfetti. Ma presenti.

Le relazioni di coppia non sono piatti pronti, né si cucinano da sole: richiedono ingredienti buoni, mani creative e... confini ben tracciati.

Questa volta viaggeremo tra spezie, padelle emotive, dispense condivise e sughi bruciati. Molto bruciati.

Vedremo come i confini — tutti — non separano, ma nutrono.

Ps: in questa puntata ho preferito un piccolo easter egg del quadrupede che mi accompagna durante le registrazioni.

Fammi sapere se riesci a trovarlo!